Stiamo tutti cercando di rendere la famigerata DAD (Didattica a Distanza) più gradevole. Stiamo anche cercando di riprodurre la socialità della classe all’interno del digitale. Qui sperimentiamo Mozilla Hubs, il mondo virtuale per browsers di Mozilla.
Ecco un resoconto assai abbellito della mia seconda esperienza in Hubs. In realtà la cosa più interessante sono gli errori che ho fatto. E che qui vado a squadernare:
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- Ho immaginato una lezione per il famoso “alunno medio”. Che non esiste. Alla maggior parte delle persone non è bastato affatto vedermi costruire una “scritta 3D”, sebbene sia facilissimo. Ci hanno messo molto a replicare. Mentre il più veloce si scatenava senza freni, dovendo io seguire gli altri.
- Non avevo ben chiarito, prima di entrare in Hubs, che l’audio dipende dalla distanza dal parlante, così all’inizio erano tutti persi perché non mi sentivano.
- Il ragazzino esperto in videogiochi (l’unico, in questo gruppo di “classici”) ha presto scoperto come si importano oggetti. Ne ho cancellati più di 100, nel corso della lezione. Ad un certo punto li “lanciava” in aria a ripetizione, come cavolo facesse non ho idea…
- Li ho fatti uscire da Hubs immaginando di prendermi un po’ di tempo per esaminare le scritte che avevano creato, che poi erano il prodotto didattico che mi interessava. Quando sono usciti, però, le scritte sono sparite con loro: ho realizzato che gli oggetti sono legati al profilo dell’avatar che li ha creati e non al luogo come originariamente avevo pensato.
Quindi, con la prossima classe farò qualche lezione di “pratica” prima di avviarli alle esperienze didattiche. E metterò regole molto chiare. I selvaggiamente creativi comunque sono promettenti e forse l’anno prossimo mi daranno qualche soddisfazione!